Quanto influiscono mood e hype nell'apprezzamento di un'opera?

Ultimamente mi è capitato più volte di chiedermi se alcune delle opere che ho visto in passato mi siano piaciute o meno in funzione della giovane età o della mia esperienza in campo anime/manga, oltre che al possibile paragone con altri titoli dello stesso genere. Questo mi ha portata a rivedere e riscoprire molti di questi titoli e, come è prevedibile, alcuni di quelli che anni fa consideravo “i migliori” ora mi risultano meno perfetti, più scontati e, magari, anche carenti in certi ambiti.

Ma inesperienza e pochi termini di paragone non sono le uniche cose che influiscono nell’apprezzamento di un’opera, per lo meno per me, e per questo oggi volevo parlare un po’ del peso che possono avere mood e hype.

Inizierei parlando dell’umore o della voglia di vedere un determinato genere rispetto ad un altro, perchè è uno dei fattori che ho scoperto influenzarmi maggiormente. Di tanto in tanto, infatti, mi ritrovo a dover scegliere con la dolce metà anime da vedere insieme e ogni volta, in particolar modo nei periodi di stress o con avvenimenti che determinano un mio preciso mood, ho difficoltà a prendere una decisione. Lo stesso capita, certe volte, la sera, quando sono stanca e mi piazzo davanti a Netflix o spulcio la lista di titoli che mi sono segnata, sperando che magicamente arrivi l’illuminazione, ma finiscono per scartare ogni singola opzione perchè “no, oggi non mi va”.

Voglia di vedere film strappalacrime? Quasi mai.

Ecco, il mood per me è vitale. Salvo rari titoli, che potrei riguardare all’infinito per quanto mi hanno presa o fatta innamorare, devo essere dell’umore giusto per poter apprezzare pienamente qualcosa.
Questo significa che se guardo un bel titolo, anche se sono in vena di vedere tutt’altro, mi farà schifo? Ovviamente no!
Un buon titolo è scorrevole o piacevole e lo sarà a prescindere da ogni possibile influenza esterna, ma potrei finire con il sottovalutare alcuni fattori dell’opera o non apprezzare dei personaggi costruiti bene perchè troppo diversi da come mi sento in quel momento. Inoltre il mondo non è pieno solo di fumetti o cartoni perfetti e probabilmente i gusti e l’umore con cui li si affronta influiscono molto sulla loro considerazione finale.

Gli yaoi rientrano tra i generi che posso recuperare solo se sono nel giusto mood. [E questa immagine è un piccolo spoiler di uno dei prossimi post… 😛 ]

L’hype, invece, è un fattore che agisce in maniera velata, meschina, a volte senza che ce se ne renda neanche conto, e può essere un abbaiante flash che distrae dal valore effettivo di un titolo, nel bene o nel male. Basti pensare a quando si attende un film per molto tempo e si finisce per considerarlo formidabile nonostante le innumerevoli pecche, o, all’opposto, quando si aspetta un sequel/prequel sperando nel meglio e si finisce per rimanere delusi dalla prevedibilità della trama, dall’evoluzione dei personaggi o dal ripetersi di certi clichè.
La consapevolezza che l’hype tende a influenzarmi in maniera rilevante, mi ha portata ad evitare molti titolo “mainstream”, superchiacchierati e superpubblicizzati, ammenochè il mood non sia talmente affine a quella specifica tipologia di opera da farmi dimenticare ogni voce o parere entraneo.

Io in fissa per qualcosa, incurante del resto del mondo. [Altro riferimento a un’opera che sto seguendo e amando alla follia.]

Ho finora ignorato, giusto per fare degli esempi abbastanza comprensibili a tutti, titoli come Attack On Titan e Il Trono di Spade, poichè l’hype e amore generalizzato come quello che esiste per queste due opere porta i fan a dipingerle eccessivamente bene e a creare aspettative a volte troppo elevate, che l’opera potrebbe non riuscire a soddisfare in toto. Quando uscì Stranger Things, ad esempio, tutti ne parlarono da subito molto bene e quindi mi dissi: “Cavolo, deve essere veramente un telefilm valido!”. E lo è. L’ho apprezzato molto, anche nella seconda stagione (seppur l’abbia trovata un po’ più vuota della prima), ma il mio giudizio finale dell’opera si è limitato a un semplice “Si, molto carino”. Questo perchè, probabilmente, in qualche angolo remoto della mia testa, chissà cosa mi stessi aspettando. Per questo mi capita di chiedermi: se non l’avessi vista guidata dalla scia di commenti positivi, questa serie sarebbe stata in grado di sorprendermi maggiormente, facendomela valutare ancora meglio?

Queste, comunque, sono considerazioni molto generali su fenomeni che interessano molti, ma con pesi molto diversi per ognuno, per questo mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e cosa condiziona il vostro apprezzamento di un’opera.

A presto,

Iya&Ceres

Nota: le immagini usate in questo articolo non mi appartengono e sono state inserite a puro scopo illustrativo.
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2 Risposte a “Quanto influiscono mood e hype nell'apprezzamento di un'opera?”

  1. Anche io ho momenti che mi portano a vedere qualcosa o meno in base al mio umore/stress/euforia/angoscia (una psicopatica).
    L’hype lo lascio spesso per ultimo perchè so di essere critica con gusti difficili che ama le schifezze, la psicologia estremamente contorta e anche i drammoni da latte alle ginocchia… sono molto soggettiva! xD

    1. Sono contenta di vedere che non sono l’unica “psicopatica” allora! XD
      E neanche l’unica coi gusti strani! :p Però penso di essere ancora abbastanza in grado di scindere ciò che mi piace in maniera soggettiva da ciò che è buono a livello oggettivo… sono molto ottimista a riguardo! XD

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