Commenti agli acquisti di Lucca 2016 (parte 1) – Primi numeri

Salve salvone, miei cari lettori.

Come già ho fatto in passato, sono qui per commentare gli acquisti fatti allo scorso Lucca Comics… che, si, ormai è passato da tempo. Sto lentamente recuperando tutti i volumi e quindi oggi vi parlo dei primi volumi dei tre shojo/manga a impronta sentimentale che ho letto.

shojo

Amami Lo Stesso
di Aya Nakaharaamami-lo-stesso

Planet Shojo, primo volume, 5,50€.

Trama

Michiko Shibata è una ragazza sull’orlo dei 30 anni che ha da poco perso il lavoro per via del fallimento dell’azienda in cui era impiegata. Nonostante le restrittezze economiche in cui si ritrova, Michiko sperpera i suoi averi per viziare il ragazzo con cui esce, un giovane universitario di nome Junta, unica persona in grado di farla sorridere. La disperata ricerca di un nuovo impiego la porterà a incontrare il suo vecchio direttore, Kurosawa, l’uomo che più ha odiato nel suo vecchio lavoro ma che è ora disposto a darle una mano.

Commento

Due sono i fattori che mi hanno spinto ad aquistare questo manga: il fatto che l’autrice sia la stessa di Lovely Complex e il fatto che la protagonista sia una trentenne alla ricerca dell’amore. L’impressione iniziale, tuttavia, non è stata proprio delle migliori per via del carattere della protagonista: davvero una persona può essere così sciocca da farsi sfruttare al punto di ridursi alla fame? Progredendo nella lettura, tuttavia, mi sono lasciata intenerire e coinvolgere dal personaggio di Michiko che, nonostante la palese ingenuità, è una ragazza determinata, che dà tutta se stessa sul lavoro e che si preoccupa per gli altri. La storia, pur essendo molto semplice e lineare, è in grado di incuriosire e i botta e risposta tra la protagonista e il suo capo, Kurosawa, divertono il lettore. Il punto di vista e le disavventure di Michiko sono sicuramente diverse dalle classiche situazioni descritte dagli shojo scolastici, per cui possono coinvolgere anche un pubblico più adulto: si parla di disoccupazione, di confronto con gli altri, delle aspettative comuni, di indipendenza e di desiderio di accasarsi, il tutto, però, sempre in maniera molto leggera. I disegni sono palesemente simili a quelli di Lovely Complex, per cui li ho trovati molto gradevoli e in generale il fumetto è molto scorrevole e piacevole.

Esito lettura

Dato che questo fumetto era stato scelto come regalo per mia sorella e dato che anche lei ha apprezzato la storia e i suoi personaggi, sto già proseguendo con l’acquisto e la lettura dei successivi numeri (per ora 4 in tutto). Devo dire che li sto divorando voracemente e questo conferma che l’impressione positiva che ho avuto sul primo volume si sta mantenendo tale. Lo consiglio a tutti coloro che hanno voglia di leggersi una shojo divertente, con una protagonista ingenua ma buona, alla disperata ricerca della felicità.

ok!

One Week Friends
di Matcha Hazukione-week-friends

Planet Manga, primo volume, 4,50€

Trama

Yuki Hase è uno studente del secondo anno delle superiori che è rimasto affascianto da una sua compagna di classe, la silenziosa Kaori Fujimiya, di cui vorrebbe diventare amico. Gradualmente riesce ad avvicinarsi alla ragazza, ma presto Yuki dovrà fare i conti con il grande problema che affligge la sua nuova amica. Kaori, infatti, è sempre stata sola perchè soffre di amnesia e allo scadere di ogni settimana i suoi ricordi riguardo le amicizie svaniscono. Riuscirà Yuki a far breccia nel cuore della ragazza, al punto da non svanire dai suoi ricordi?

Commento

La prima cosa che mi colpì di questo volume furono i disegni: molto delicati, dalle linee morbide e dolci, pochi sfondi, pochi dettagli esterni ai personaggi, ma molti primi piani e inquadrature palesemente incentrati nell’esprimere l’emotività dei protagonisti. Mi aspettavo fosse un’opera psicologica e un po’ pesante, invece i personaggi e le situazioni si sono presentate in maniera molto più delicata e leggera di quanto mi aspettassi. Ho faticato un po’ a prendere il via con la lettura, forse per la scelta dell’autrice di raccontare alcune scene tramite piccole strisce verticali con un titolo proprio o forse perchè alcune situazioni sembravano eccessivamente finte e enfatizzate. Una volta entrata nello stile dell’opera, mi sono potuta concentrare maggiormente sui due protagonisti e sulle loro interazioni. Sia Hase che Fujimiya sono molto buoni e dolci, cercano entrambi di impegnarsi per rimanere amici e, nonostante alcune situazioni stucchevoli per l’eccessiva tenerezza, non si può che fare il tifo per loro.

Esito lettura

Onestamente mi aspettavo un’opera dal sapore un po’ più drammatico, per cui la dolcezza e la delicatezza con cui la storia è stata presentata mi hanno un po’ sorpresa. Non posso dire che questo primo numero mi sia dispiaciuto, ma diciamo che, se continuerò la lettura, sarà più per scoprire cosa c’è alla base del problema di Fijimiya, piuttosto che per l’interesse verso l’amicizia dei due personaggi (che sembra si stiano godendo già abbastanza i loro piccoli traguardi). Tuttavia, dato che l’opera è particolare, relativamente breve (7 volumi in tutto) e in procinto di finire di essere pubblicata anche in Italia, sono invogliata a continuare l’acquisto e a consigliarvi anche questo titolo.

Tranquillo

Cuore di menta
di Wataru Yoshizumi

Primo volume (della versione “Wataru Yoshizumi Collection”),
Planet Shojo, 9,90€

Trama

Maria e Noel sono fratelli gemelli e sono molto affiatati. Quando Maria decide di cambiare scuola per seguire il suo primo amore, il fratello, Noel, chiede trasferimento nello stesso istituto. Nonostante i dormitori maschili siano al completo, Noel non demorde e pur di riportare a casa la gemella, decide di travestirsi da ragazza e trovare alloggio al dormitorio femminile. Questa situazione porterà, ovviamente, a diversi fraintendimenti, ma anche alla creazione di nuovi legami e amicizie.

Commento

Inizierei facendo una piccola premessa: il volume che ho acquistato è una ristampa in versione da collezione, per cui non solo presenta sovracopertina e diverse pagine a colori, ma è anche voluminoso perché ingloba più volumi della vecchia edizione (infatti in questa versione i volumi sono 3 in totale, contro i 12 stampati in passato dalla Panini). Questo giustifica il prezzo di 9,90€ .

Come qualcuno potrà certamente fiutare già dalla copertina, l’opera è della stessa creatrice di Marmalade Boy, per cui ritroveremo dei disegni molto carini, ma con dei personaggi dalle teste grandi e degli occhi ancor più enormi. Uno stile che può piacere o meno, ma che ho sempre trovato, nel complesso, funzionare abbastanza bene, soprattutto per la capacità della Yoshizumi di dare espressività, appunto, ai volti. C’è anche da dire che, come nel famoso predecessore, anche in questo fumetto non mancano innamoramenti, cambi di partner e coincidenze come se piovesse, per cui chi non ha apprezzato Marmalade Boy per questi caratteri, forse dovrebbe tenersi lontano da questo titolo.

Per quanto mi riguarda, nonostante i protagonisti siano piuttosto giovani e con sindromi di innamoramento precoce, ho letto il mega-volume in pochissimo e ho trovato interessanti (anche se in parte prevedibili) i risvolti che la storia ha preso fin qui. Non nutrivo grandissime aspettative su Cuore di menta, ma nonostante la sua semplicità è abbastanza coinvolgente e sicuramente molto leggero, per questo lo consiglio agli amanti degli shojo che non siano alla ricerca di grandi storie d’amore.

Esito lettura

Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo primo numero, per cui continuerò di sicuro a leggere il fumetto (soprattutto perché ho già acquistato i due volumi successivi, sempre per regalarli a mia sorella). Spero solo che l’autrice non abbia scelto di mettere in campo altri seicento personaggi banali, tutti innamorati dei protagonisti…

Come sempre, spero che questo post vi abbia intrattenuto e, magari, vi abbia lasciato qualche spunto per delle letture fumettose. Ma dato che molti di voi sono anni luce avanti a me (data soprattutto la mia lentezza nel recuperare volumi), se avete letto una di queste opere e volete lasciarmi il vostro feedback sarò molto felice di leggerlo!

A presto,

Iya&Ceres

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6 Risposte a “Commenti agli acquisti di Lucca 2016 (parte 1) – Primi numeri”

  1. Io ormai non sto più prendendo shojo.. leggo cmq quelli vecchi che ancora aspettano nella mia libreria.
    Ho Cuore di Menta (della prima edizione) e ricordo che era molto grazioso .

    1. Gli shojo, purtroppo, alla lunga possono un po’ risultare tutti simili, per cui anche io, di solito, evito di recuperarne troppi. Però scelgo sempre qualcosa per mia sorella, che predilige questo genere rispetto ad altri, per cui ogni tanto mi imbatto anche in titoli abbastanza interessanti, come in questo caso! :3

      Comunque… Con una libreria fornita come quella che devi avere tu, ci credo che non ti manchi da leggere! :Q
      Spero di arrivare anche io, un giorno, ad avere una bella collezione da cui scegliere.

  2. Di questi shojo conosco solo Cuori di Menta: anch’io ho preso l’edizione che hai tu in tre volumotti cicciosi e ti confesso che, pur non essendo esattamente un alto trattato folosofico ^____^ me lo sono gustato con immenso piacere! L’ho trovato carinissimo e sono ben felice dell’acquisto 🙂
    Con gli shojo ho un rapporto problematico… ne ho letti parecchi, me ne sono piaciuti molti, ne sono grandemente attirato – credo, ipotizzo che sia per una sorta di “nostalgia di un infanzia” che non è stata la mia – e in genere alla fine della lettura ho un sorrisetto soddisfatto (e idiota) stampato sulla faccia e sono felice di sentirmi un po’ più leggero, on so se sono riuscito a spiegarmi.
    Però allo stesso tempo mi rendo conto che sono esattamente l’opposto del target di riferimento! In pratica sto confessando pubblicamente che mi vergogno un po’ (abbastanza) di apprezzare gli shojo e ultimamente mi sono autolimitato nell’acquisto e nella lettura. E’ come se il mio super-io mi sgridasse ricordandomi che “il tempo per leggere è limitato! Leggi cose più consone e interessanti!”…
    Bene, ora vado a nascondermi sotto il letto 🙂
    Ciao, a presto!

    1. Ahah, non sono queste cose di cui vergognarsi, in fondo i target sono relativamente importanti, ma la parte fondamentale è riuscire ad apprezzare un’opera per quello che è!
      Tra l’altro credo di capire ciò che intendi: nonostante alcuni shojo (non tutti) possano sembrare simili agli altri, senza grandi significati o senza note particolarmente originali, possono essere delle letture molto piacevoli e leggere.
      Mi ritrovo molto nella situazione del “sorriso a fine lettura” e nel concetto di “nostalgia di un infanzia”.
      Comunque è un genere a cui anche io mi dedico poco, ma a cui non saprei rinunciare: a volte anche le letture leggere servono. 🙂

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