Flash Post: "acida come una Claymore!"

Approfitto della mia breve convalescenza post-rimozione dell’ultimo (infamissimo) dente del giudizio per parlavi rapidamente di un anime che ho terminato da poco e che mi ha lasciato un po’ perplessa, sperando anche di potermi, così, confrontare con quanti di voi conoscano già il titolo.
Parliamo di Claymore.

Claymore è un fumetto “dark-fantasy” (grazie Wikipedia) e d’azione, da cui è stato tratto un anime, di cui ho recuperato i 26 episodi, tra l’altro nella versione doppiata in italiano.

La storia parla delle claymore, combattenti donne il cui scopo è sconfiggere dei demoni (yoma). La loro forza e le loro capacità speciali derivano da un duro allenamento e, soprattutto, dal sangue e dalla carne dei demoni stessi, che hanno assorbito per poter, appunto, affrontare questi spietati mostri ad armi pari. Tuttavia, l’utilizzo eccessivo dello yoriki (il potere demoniaco) in loro, le può portare a superare il limite e a risvegliarsi come yoma.
Tra queste combattenti conosciamo Clare, la nostra protagonista, il cui unico scopo è vendicarsi dello yoma che ha ucciso la sua amata Teresa, un’altra claymore che l’aveva salvata da ragazzina. Lungo la sua strada, però, Clare incontrerò Raki, un ragazzino umano che deciderà di seguirla e che porterà diversi cambiamenti nella sua vita.

Ogni claymore, oltre a un nome palesemente non-giapponese, ha un grado e un proprio simbolo di riconoscimento. Devo dire che questo aspetto mi è piaciuto molto! Notare, tra l’altro, dove è la nostra cara protagonista Clare.

Volendo affrontare rapidamente questo argomento, senza analizzarlo nei dettagli, vado ad elencarvi quelli che, SECONDO ME (ed è un parere personalissimo) sono i pro e i contro di questo anime.

PRO

La storia è in sè interessante e abbastanza articolata. Di fianco a avvenimenti abbastanza scontati, si ritrovano dei buoni colpi di scena o episodi meno ovvi e sicuramente non è un cartone che mostra solo combattimenti, ma pone davanti agli occhi dello spettatore concetti come la discrepanza tra ciò che dicono le regole e ciò che è giusto, il senso di lealtà, l’amicizia.

Alcuni personaggi, nonostante il poco approfondimento delle relative storie e background, sembrano ben delineati e finiscono per attirare le simpatie dello spettatore.

I disegni sono abbastanza particolari e possono non piacere, soprattutto per quanto riguarda l’estetica dei volti, ma di sicuro rendono molto bene i combattimenti e le scene d’azione.

Sia la sigla d’apertura che quella di chiusura sono molto belle, nonostante abbiano un gusto un po’ retro (sono l’unica che nota una discreta differenza tra le sigle del passato e quelle odierne?)

Opening:

Ending:

CONTRO

Il doppiaggio non ottimale in italiano, accompagnato a dei dialoghi eccessivamente lunghi e frasi ripetute all’infinito solo per fare scena (tipo: “allora è questa una claymore“), rovinano parecchio la godibilità della storia. Allo stesso modo, l’infinito ripetersi di alcune scene flashback, per quanto volte a motivare lo stato d’animo dei protagonisti, rende alcuni passaggi veramente tediosi e piatti.

☆ Nonostante si possa intuire come mai le claymore siano sempre schive e di cattivo umore (considerando che rischiano la vita quotidianamente per degli esseri umani che le trattano come mostri, mosse come burattini da un’organizzazione che sembra non rispettarle affatto come entità viventi), pare che la loro paculiarità principale non sia la forza, bensì l’acidità: non si risparmiano battute e dialoghi gratuitamente snob o cattivi o, appunto, acidi fino al midollo, neanche se rivolti alle proprie compagne. Da qui il mio nuovo, personalissimo, detto: “sei acida/o come una claymore!”.

☆ Alcuni personaggi, inizialmente presentateci come spiacevoli o negativi, finiscono per scoprirsi buoni e piacevoli. Purtroppo, però, a fianco a questi ce ne sono altrettanti evidentemente minorati mentali, incoerenti, fuori di testa (e no, non sto esagerando, perchè non venitemi a dire che Ophelia o Priscilla sono personaggi sani di mente) e quindi estremamente fastidiosi. Lo stesso Raki, del quale si possono anche capire i sentimenti, finisce per comportarsi spesso all’opposto di quello che dovrebbe fare e questo, sarò onesta, me lo ha fatto odiare tantissimo.

Non c’è un vero finale: tutta la storia evolve per arrivare a un determinato punto, ma anche sfiorandolo, non lo raggiunge e diversi aspetti della trama rimangono irrisolti. Presumo che il manga avanzi ulteriormente rispetto alla controparte animata, ma di fatto l’anime è incompleto e può, per questo, deludere uno spettatore che, dopo tanti episodi di acidità e violenze, sperava di vedere sciogliere almeno qualche nodo della storia.

Concludendo:

Claymore è un anime con delle buone potenzialità ma che lascia l’amaro in bocca per diversi aspetti. Alcune cose mi rimarranno sicuramente nel cuore, tra cui le sigle e alcuni personaggi, ma nel compleasso lo trovo un po’ carente su tutto il resto. Sono contenta di averlo recuperato e terminato dopo tanto tempo, ma di sicuro non rientrerà mai nelle mie opere preferite e, tuttora, non so se è un titolo che consiglierei o meno.

Quindi vi chiedo: avete mai visto questo cartone? Che ne avete pensato? Ma soprattutto, c’è qualcuno di voi che può dirmi se il manga ha gli stessi difetti o se, invece, andrebbe recuperato per colmare le lacune dell’anime?

A presto,

Iya&Ceres

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2 Risposte a “Flash Post: "acida come una Claymore!"”

    1. Cose che capitano, ci sono così tanti titoli da vedere e da leggere. XD
      Qualora recuperassi il manga (anche tra millemila anni), SE TI VA, fammi sapere che ne pensi! 😉

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