Made In Abyss – Flashpost

Grazie alla mia dolce metà ho scoperto un anime di cui mi sono innamorata: Made In Abyss, seinen a impronta fantasy di 13 episodi, tratto dall’omonimo manga di Akihito Tsukushi che vanta ad oggi 6 numeri ed è ancora in corso.

Trama

Riko è una ragazzina di 12 che, come molti altri abitanti della città sulla voragine, Orth, sogna di esplorare il misterioso Abisso sottostante. Inoltre la giovane è figlia di una delle più famose esploratrici del posto, una grande autorità locale, il fischietto bianco Lyza, e sogna di poter raggiungere la bravura della madre e scendere in profondità nell’Abisso per poterla incontrare di nuovo. Ma avventurarsi nell’Abisso non è cosa da poco, infatti ogni tratto è costellato di infinite avversità, creature particolari e pericolose e la risalita da ogni strato porta con sè degli effetti negativi, sempre più gravi mano a mano che si scende. La maledizione dell’Abisso prevedere vertigini e nausea per gli esploratori che risalgono dal 2° strato, allucinazioni visive e uditive per coloro che si sono avventurati al 3° strato, fino a perdita di sangue da ogni orifizio al 4° e, dal 6° strato, tuttora ignoto, perdita di umanità o morte. Allora perchè l’uomo continua a tentare di raggiungere il fondo di questo mondo?
La vita di Riko riceve una grande scossa a seguito di due avvenimenti importanti: l’incontro con Reg, un robottino-umanoide che le salva la vita e che ha perso la memoria, e il ritrovamento del fischietto della madre, accompagnato da un foglio con su scritto: “Nel fondo dell’oltretomba, aspetto”.

 

Commento

Sarò onesta con voi: penso che quest’opera sia un piccolo capolavoro. Non c’è  nulla che non mi sia piaciuto e nonostante l’anime abbia dei personaggi 12enni e inizi apparentemente come uno shonen, gli avvenimenti mostrati, le riflessioni, le conversazioni, tutto è in realtà diretto a un pubblico più adulto e maturo. Gradualmente, la storia si fa sempre più complessa, articolata, pesante, come se l’avvicinarsi all’Abisso portasse con se delle verità scomode e macabre.

La storia è accattivante, fa riflettere su diversi aspetti (dalla natura dell’uomo, all’umanità e alla religione) e ciò nonostante ci siano anche momenti di dolcezza e leggerezza. I personaggi sono tutti ben fatti, ben delineati, piacevoli, interessanti, le vicessitudini di Riko e Reg incollano lo spettatore allo schermo e la trama ha in serbo ben più di una sopresa da regalarci.

La colonna sonora poi mette i brividi e ci ricorda spesso che nonostante i colori accesi e lo stile “chibi” del disegno, questa opera è pregna di emozioni forti.

“Il grosso degli abitanti di questo luogo non crede in dio, sai?
E lo sai in cosa credono, invece?
Credono in questo luogo, credono nell’Abisso stesso.
Il fondo dell’oltretomba è ignoto, è temuto, e proprio per questo è divino.
Se andare e tornare fosse semplice, sia il valore dei cimeli che la fede nell’Abisso
crollerebbero inesorabilmente.”

Vi consiglio quest’anime con tutto il cuore (ammenochè non siate persone sensibili che non riescono a vedere scene di violenza su bambini) perchè è un’opera singolare, “a tutto tondo”, molto promettente e perchè è un buon momento per recuperarla, dato che sono state annunciate sia la seconda stagione (anche se non è stata ancora definita una data), sia il manga, che arriverà in Italia a marzo grazie alla J-pop (e che io e la dolce metà vogliamo assolutamente recuperare).

Quindi vi lascio, al solito, postandovi la sigla e chiedendovi di condividere con me le vostre impressioni, qualora lo vediate, i vostri pensieri, i dubbi, le perplessità…

A presto,

Iya&Ceres

 

Ps: Le immagini utilizzate in questo post hanno scopo illustrativo e non sono di mia proprietà.
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6 Risposte a “Made In Abyss – Flashpost”

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