Carta-pesta

“Amami quando me lo merito meno, perchè sarà quando ne ho più bisogno.”

Questa frase (che forse non vi sembrerà nuova, visto che l’ho precedentemente citata nel post “30 giorni di… giorno 29“) descrive piuttosto bene l’ultimo anno e mezzo della mia vita. E la cosa assurda è che viene direttamente da un Bacio Perugina!

Leggendola la prima volta, forse, qualcuno non riesce a collegare un senso particolare a queste parole, ma vediamo se riesco a farvi capire almeno un po’ perchè mi piace tanto.

Tutto comincia con una brava persona. Non eccezionale, nè tantomeno perfetta. Semplicemente qualcuno che pensa che stare al mondo non richieda necessariamente di far male a qualcun altro, anzi, che sarebbe piuttosto carino evitare di farire chiunque altro, finchè si può. Ora mettiamo che questa persona venga poco a poco sporcata, come un foglio di carta che viene accartocciato e buttato a terra, per poi essere calpestato da milioni di passanti diversi, bagnato dalla pioggia e stropicciato dal vento, finendo per diventare illeggibile. Arriverà un punto in cui questo soggetto, deluso, amareggiato, ferito, canzonato, ingannato, usato e poi gettato, si chiederà che senso ha continuare a trattare gli altri con le pinze, quando il più delle persone non si pone il problema neanche quando ti investe?

Quello è il momento esatto in cui non si hanno più le forze per avere buone intenzioni, e allora ci si lascia semplicemente andare alla corrente. Non dico che si diventi un serial killer, ma semplicemente si inizia a mettere se stessi per primi, perchè ci si accorge di valere più di un pezzo di carta, e non si cura più le proprie azioni indistintamente nei confronti di tutti, lasciando che gentilezza e bontà vengano indirizzate solo a pochi eletti,  mentre i restanti si prendono solamente quello che decide il momento. Se qualcuno dice una mezza parola storta, si ringhia. Se qualcuno si fa troppo appiccicoso, lo si spinge via. E quasi ci si augura i guai per poter sfogare la rabbia sul primo che ci tratta male. Come se rispondere al primo che fa lo stronzo cancelli tutte le volte che si è subito un torto. E si è consci di spingersi troppo in là, di vedere il marcio in tutto (in maniera esagerata, anche se magari c’è), di privarsi di ogni speranza in qualcosa a lungo termine.

Si è sempre la stessa persona, e contemporaneamente si emana un’aura diversa. Più sporca, appunto. E quello sporco, sicuramente, non è rassicurante e impedisce agli altri di vedere anche gli altri lati positivi in noi.

Qui si arriva al punto, al nocciolo della questione: siamo la versione peggiorata di noi stessi, siamo il nostro stesso alter-ego malvagio, la nostra brutta copia, e, anche se ne siamo consapevoli, non ci interessa. Non cerchiamo amore (consci comunque che nessuno potrebbe volersi legare a qualcuno così instabile) ma di fatto ne avremmo bisogno. Perchè il comportarsi in maniera fredda è solo una reazione a tutti gli schiaffi emotivi accumulati col tempo, non siamo davvero incapati di amare, di essere gentili, di essere felici.

In questa particolare condizione personale, è stato un Bacio Perugina a darmi le parole per descrivere quello che provavo. Poche semplici parole per descrivere una situazione assurda. E dare un “nome” al mio stato mi ha reso ancora più consapevole che non voglio che questo periodo si prolunghi per sempre. Non sono tagliata per fare la cattiva ragazza, ma di fatto non sono neanche più disposta a farmi calpestare. Comincio un’opera di pulizia, ma non ho intenzione di prendere un ferro da stiro e cancellare tutte le acciaccature che mi hanno segnata finora. Riparto per non rimanere in stallo, con qualcosa che non è nè la vecchia me nè la cattiva me. Ma sono sempre io.

– Iya&Ceres –

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4 Risposte a “Carta-pesta”

  1. L’ho sempre pensato che la maggior parte delle persone sono fondamentalmente buone.. poi si relazionano agli altri e si guastano, si arrabbiano, si odiano, ecc.. ecc.. noi umani siamo un pessimo branco!

    1. Verissimo. Ma proprio perchè ci accorgiamo di questa cosa dovremmo per lo meno cercare di mantenerci puliti. Alla fine il branco lo puoi anche ignorare, non c’è necessità di abbassarsi ai suoi livelli. Certo, qualche arrabbiatura c’è sempre…

  2. Non bisogna mai cancellare le arricciature, perché sono quelle che ti rendono una persona più adulta e consapevole, ma non serve neanche diventare cattivi. Secondo me un buon aiuto sarebbe un po’ di pet terapy (ovvero prendere un micio da coccolare e strapazzare) ^^

    1. I mici fanno sempre festa (sono così pucciosi e morbidosi!), ma visto che la settimana scorsa se n’è andato anche un’altro dei 3 che avevo per ora credo non ne prenderò altri…

      Sul diventare cattivi ti dò ragione, ma non credere che io sia andata in giro incendiando macchine o quant’altro… XD Solo che te ne stai li, perennemente arrabbiata, pronta a rispondere male a tutti se ti mancano di rispetto o a mandare occhiatacce a chi fa battute maligne! E’ più che altro uno stato di rabbia costante.

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