Mare in tempesta

Avrei voluto scrivere un post totalmente diverso. Perchè fino a ieri mi sembrava di aver intravisto qualcosa, vivevo un’emozione diversa, mi logoravo per un problema diverso. Ma le cose, lo sappiamo tutti, possono cambiare molto velocemente, soprattutto quando ancora non sono stabili. Basta una piccola folata di vento che le carte del piccolo castello che stavi costruendo, con pazienza ma anche spensieratezza, finiscono di nuovo a terra, mescolate come all’inizio. E tu le fissi, immobile e perplessa, e ti chiedi come accadono queste cose.

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Pare che più si cerchi di surclassare i propri difetti, le proprie debolezze, più ci si faccia coraggio e si tenti di affrontare di petto una situazione nuova e imprevedibile, che potrebbe anche far male, meno si avanzi. Si rimane fermi e al buio.
Non voglio scrivere un poema sulla tristezza o sulla delusione, non sono a pezzi nè voglio sembrare disperata. Sono solo tanto stanca di sentirmi in balia del mare in tempesta, che anche quando tutto sembra andare bene e pare che sia di nuovo arrivata la quiete, all’improvviso il cielo si riannuvola e il primo segnale di rottura è un lampo, che ti squarcia il petto e ti lascia intendere che era solo calma fittizia. Così tutto inizia di nuovo a muoversi e sconvolgersi. Tutto diventa cupo e sfocato e sottosopra e tu arranchi cercando di rimanere fedele a te stessa, ma non riesci neanche più a ritrovarti in quel caos. E ti spaventi, perchè sai che stai di nuovo vacillando e temendo il futuro. Per paura di metterti in gioco o perchè già vedi delineata la bugia che ti si para davanti? Neanche questo è più chiaro.

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Storm is coming…

Che fare?
Si può chiedere aiuto? No, nessuno può conoscere le risposte dentro di noi nè può capire la nostra situazione meglio di noi stessi.
Si può lottare, dimenandosi per liberarsi dalle spinte delle onde dei pensieri, dalla cattiveria delle sensazioni che ci fanno rabbrividire, cercando una luce che ci guidi fuori dal dubbio.
Oppure si può smettere di opporsi alla tempesta e lasciarsi trasportare da qualche parte, a tratti cullati e a momenti scossi dalle maree, fino ad arrivare a un posto magari nuovo, magari isolato, magari disperso… ma in cui può essere custodita una qualche verità.

Credo che mi lascierò andare, sta volta. Sono troppo stanca per combattere e davvero curiosa di sapere fin dove questo mare di confusione, scelte sbagliate, parole taglienti, ricordi sfocati e pensieri distorti possa portarmi. Chissà se avrò mai la soddisfazione, anche solo una volta nella vita, di trovare effettivamente la risposta che sto cercando.

Se vi capita anche a voi di sentirvi così, o vi è capitato in passato, raccontatemi pure di voi. O se preferite dirmi che da voi il sole spende e il tepore vi accarezza dolcemente la pelle, andrà bene anche quello.

A presto,

Iya&Ceres

 

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2 Risposte a “Mare in tempesta”

  1. Una volta mi sono trovata con lo stesso paragone del mare in tempesta e un ragazzo di cui nemmeno ricordo il nome perchè lo conoscevo appena (ma ricordo perfettamente il suo volto) mi disse: “Se sei stanca di nuotare e dimenarti, lasciati trascinare un po’, anche se ti ritroverai a lungo in mezzo all’oceano, prima o poi le onde ti porteranno sicuramente sulla costa”. In quell’occasione ho seguito il consiglio e mi è andata bene..
    Non posso certo garantire che funzioni sempre, ma quando davvero sì è stanchi bisogna un attimo staccare!

    1. Già, e lasciarsi trasportare deve essere parecchio liberatorio. Vediamo dove questa corrente mi porterà, intanto grazie per aver condiviso questo episodio con me! 😉

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