Avatar – La leggenda di Aang

Salve a tutti,
dato che su Netflix è approdata una serie di cui sento parlare da un po’, ovvero Avatar – La leggenda di Aang (titolo originale: Avatar – The Last Airbender), ho deciso di recuperarlo. Avatar conta 61 episodi, è una serie americana trasmessa originariamente su Nickelodeon e terminata da più di 10 anni. Sono sempre sul pezzo!

Trama

Katara e Sokka, due fratelli delle tribù dell’acqua del sud, trovano un ragazzo congelato in un massiccio blocco di ghiaccio. Incredibilmente, il giovane si risveglia e riesce a liberarsi dalla trappola gelata, rivelando d’essere Aang, l’Avatar scomparso 100 anni prima. L’Avatar è un’entità che si reincarna ciclicamente per mantenere l’equilibrio nel mondo e il giovane Aang scopre che, durante il lungo periodo d’assenza, la regione del fuoco ha dichiarato guerra alle altre popolazioni, seminando caos e distruzione, e si rende conto di dover agire per riportare la pace.

Commento

Nonostante i pareri positivi, non avrei mai immaginato che un cartone per ragazzini (anche molto giovani) potesse intrattenermi così tanto. L’ho visto insieme al mio compagno e concordiamo nel dire che Avatar – The Last Airbender è un titolo molto più completo di tante altre opere indirizzate a un pubblico più maturo. Ed entrambi, non lo nego, abbiamo veramente sofferto la fine della visione, dopo esserci divorati la serie in pochissimo tempo.

Avatar presenta una storia semplice ma ben strutturata e coerente, dei personaggi che, nonostante la giovane età, hanno una buona caratterizzazione e pur non attacandosi a dialoghi lunghissimi e immotivati, riesce a trasmettere dei bellissimi messaggi. Non mancano scene divertenti che, ovviamente, si basano su una comicità adatta a tutta la famiglia, ma con battute e situazioni che più di una volta sono state in grado di far ridere anche noi come dei bambini.

La realizzazione, pur essendo un cartone del 2008, è ottima, la colonna sonora è meravigliosa (la ending, poi, è spettacolare) e anche il doppiaggio italiano, che coinvolge voci anche abbastanza conosciute (ahah, doppiatore di Koga di Inuyasha, ti ho sgamato subito!) è ben fatto.

Non sono riuscita a trovare pecche a questo cartone (a parte un singolo episodio mezzo-filler nella terza parte, ma roba di pochissimo conto), se non che sia finito e non siamo ancora riusciti a trovare qualcosa che ci prendesse allo stesso modo.

É probabilmente la prima volta che parlo così di una serie d’animazione non asiatica e sono felicissima di potervi consigliare questo titolo, sicuramente meno impegnativo di altri, ma a mio avviso più gratificante di molti.

Come sempre, fatemi sapere se lo avete visto (probabilmente ero rimasta solo io, nell’universo, a non averlo ancora recuperato), se vi è piaciuto o se avete trovato difetti che sono sfuggiti al mio radar.

A presto,

 


Note: le immagini utilizzare in questo post non mi appartengono e sono state inserite a puro scopo illustrativo.

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4 Risposte a “Avatar – La leggenda di Aang”

  1. Non ho visto la serie ma la conosco perché mio fratello la guardava anni fa.
    Io ho visto il film live; non so se sia un buon prodotto perché non posso fare un paragone ma mi è piaciuto… magari un giorno riesco a guardare anche la serie animata (anche se con così tanti episodi la vedo dura).

    1. In realtà ho visto che il live action ha ricevuto delle votazioni pessime, quindi ho deciso che non lo recupererò. Per quanto riguarda i tempi per recuperarlo posso capire che effettivamente non siano pochi episodi, ma è anche vero che avendo un doppiaggio italiano magari riesci a vederli anche facendo qualcos’altro (di non eccessivamente impegnativo). Dipende sempre da come decidi di approcciarti all’opera.

  2. Visto ai tempi, e perché lo vedeva mio fratello.
    Alla fine piacque molto anche a me.
    Interessante come fosse un design ispirato agli anime ma… non ne sembrava la copia da discount.
    Era davvero realizzato bene, molto bene.

    Moz-

    1. Oltre al design, anche la storia è abbastanza originale, non sembra la solita scopiazzatura di altre avventure. Sono riusciti a creare un pacchetto abbastanza completo, seppur indirizzato a un pubblico di base giovane. Mi ha stupita e mi fa piacere vedere che tante persone hanno pareri altrettanto positivi sull’opera.

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