Cose che mi fanno arrabbiare, Capitolo 5: Sensibile

Quando ho iniziato questa serie di post non avrei mai pensato che ne sarebbero seguiti così tanti e, da una parte, inizio a temere che i lettori possano vedermi come una persona perennemente arrabbiata. Ovviamente non lo sono e questi post sono degli sfoghi su situazioni più o meno quotidiane, probabilmente comuni anche a molti di voi, oltre che delle opportunità per riflettere su cose “piccole” che tuttavia hanno un impatto su chi le vive.

Nello specifico oggi mi vorrei soffermare su un comportamento con cui mi sono dovuta scontrare fin troppo spesso e che, più divento consapevole delle dinamiche tra le persone, più mi infastidisce.
Sto parlando di quelle persone che mancano di rispetto, offendono, simuiscono qualcuno e quando qualcuno fa notare questo atteggiamento rispondono che il problema è l’altro, perchè troppo sensibile.

Mi sembra di richiamare un po’ lo scorso post nel farlo notare, ma da quando essere sensibili è diventato un difetto? E, soprattutto, da quando se si manca di rispetto a qualcuno o si dice qualcosa fuori luogo la colpa è di chi si risente di quelle parole?

Le parole dette hanno un significato e un peso, sempre. A volte le stesse parole possono colpire in maniera differente persone diverse, altre volte, in base al modo e alla situazione in cui vengono pronunciate, possono essere accolte in maniera diversa dallo stesso individuo. Proprio per questo non è facile rapportarsi al meglio con tutti e di sicuro ognuno avrà sperimentato sulla proprio pelle la sensazione di disagio dell’aver detto qualcosa di inopportuno o con un pessimo tempismo o nel modo peggiore. Sicuramente tutti, seppur involontariamente, avremo ferito qualcuno nella nostra vita, colpendolo dove faceva più male, e di certo sappiamo cosa significhi rimanere feriti dalle parole di qualcuno, magari vicino a noi.

Ma la colpa non è mai di chi rimane ferito, prima di tutto perchè non si cerca quelle parole, poi perchè non si possono controllare i propri sentimenti.

*

Abbiamo imparato ad alzare scudi (a volte anche muri) contro le parole indesiderate, per tutelarci e vivere tranquilli, ed è la scelta più sicura ed immediata. Ma è veramente giusto continuare a tacere, quando ci si trova in queste situazioni, solo per non passare per quelli esagerati e fragili? Onestamente non credo.

Non trovo giusto che chi affronta tutto con leggerezza venga sempre lasciato libero di fare, anche quando non in cattiva fede, nè trovo corretto che vengano incolpate e screditate le persone che recepiscono quel messaggio per come viene detto.

Essere sensibili non è una colpa, al massimo è un pregio che consente di immedesimarsi meglio negli altri, provare forti emozioni e condiverle con chi si ha intorno. Per cui dovremmo smettere di considerare queste persona deboli e iniziare a renderci conto delle nostre azioni e dell’impatto che fatti e parole hanno sugli altri. Sono sicura che questo sia un altro “piccolo” passo che possa aiutarci a migliorare molto noi stessi e il nostro modo di rapportarci con gli altri.

Fatemi sapere cosa pensate di queste situazioni, se vi ritenete delle persone sensibili, se vi è capitato mai di sentirvi particolarmente feriti da alcune parole o pentirvi di qualcosa che avete detto ad un altro.

A presto,

 


* Immagine: <a href=https://it.pngtree.com>Grafica da pngtree.com</a>

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4 Risposte a “Cose che mi fanno arrabbiare, Capitolo 5: Sensibile”

  1. La sensibilità certamente non è una colpa ma con quello che accade oggi ci vuole veramente un muro di cemento armato per farsi scivolare le cose di dosso! >_>

    1. Ahah, è vero, confermo. La gente non si regola affatto. Ma se da una parte ci sta che si tirino su muri, anche far notare quando qualcun altro è poco cortese sarebbe positivo. Se restiamo sempre in silenzio non facciamo che accettare che le cose debbano andare per forza così.

  2. Ciao cara,
    io semplicemente adoro questo post. Sono circondata da persone che prendono tutto alla leggera, che siano parole o che siano singoli gesti. Purtroppo o per fortuna, sono una persona, delle volte anche troppo sensibile. Ci penso 20 volte prima di dire qualcosa, per paura che possa ferire l’altro.
    Purtroppo le persone pensano che le parole siano “inutili” e che tanto si dimenticano, ma molto spesso è peggio una critica detta senza pensarci su che uno schiaffo dato per fare male.

    Adoro questa serie di post, perché capisci di non essere la sola a pensare determinate cose e soprattutto ti portano a ragionare.

    1. Ciao Jessica,
      sono contenta di non essere la sola a vivere queste situazioni e che questo post abbia fatto sentire meno sole altre persone che si sentono come me. Penso che parlare di questi argomenti porti ad autoanalisi e a un miglioramento personale (ovviamente di chi vuole mettersi una mano sulla coscienza). Io sto provando a lavorarci e sicuramente non sarò perfetta, ma sapendo quanto mi hanno fatto male alcune parole in passato non voglio far star male qualcuno allo stesso modo. Certo… purtroppo non tutti la pensano così.

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