Iya&Ceres – Le origini – Parte 1: le mini-serie

Come anticipato qualche giorno fa, eccomi a parlare dei primi manga del mio passato, quelli che sono stati i piccoli mattoncini dal quale ho iniziato a costruire la mia – ancora scarsa – conoscenza del mondo dei fumetti. Prima di lanciarmi nelle recensioni, però, mi pare d’obbligo fare una piccola introduzione.

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Tutto è iniziato, credo come per molti altri, dalla passione per i cartoni animati. Già da piccola seguivo le serie che andavano in onda su Italia1 e a questa rete sono legati tanti ricordi. Qui ho scoperto Sailor Moon (che è stata, penso, la prima protagonista su cui mi sono veramente fissata), poi Sakura, Holly e Benji e mille altri titoli, tra cartoni famosi e meno. Tuttavia, a far nascere la passione per il mondo dell’animazione non sono stati tanto questi cartoni, che al tempo erano visti un po’ da tutti i ragazzini della mia età, ma la scintilla si è accesa quando mi sono avvicinata all’ormai defunta Mtv. Qui ho scoperto tanti degli anime che più mi hanno segnata e che ricordo ancora con grande nostalgia, come YuYu Hakusho, Slam Dunk, Neon Genesis Evangelion, Saiyuki, Le situazioni di Lui e Lei… e tanti altri che, con il tempo, hanno alimentato sempre più questa scintillina, trasformandola in una vera e propria fiamma.

Solo arrivata a questo punto, il mio cervello mi ha proposto di intraprendere un viaggio di scoperta anche nell’ambito cartaceo e quindi, verso i quattordici anni, inizia il mio interessamento ai manga.

Infine devo fornirvi un altro piccolo dettaglio, per meglio farvi comprendere il quadro generale: vivendo in un piccolo paese non avevo a disposizione una fumetteria vera e propria, per cui i primi volumi di cui vi parlerò (in questo post e nel prossimo) sono titoli che ho ritrovato nella limitatissima edicola del paese. Saranno comunque fumetti interessanti? Solo chi leggerà il seguito potrò dirlo!

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Free Collars Kingdom
di Takuya Fujima

Edizioni Star Comics, 3 volumi (serie completa)

Trama

Sian è un cucciolo di abissino ed è molto affezionato al suo padroncino Kokoro. Tuttavia, quando Kokoro si ammala e deve assentarsi per un lungo periodo per farsi curare, i suoi genitori abbandonano Sian nello scantinato del condominio, perchè il solo vederlo ricorda loro del figlio malato. Sian si ritrova quindi a socializzare con un gruppo di randagi, i Free Collars, in perenne lotta difendere il loro territorio, il Nyan-Man, da tutti gli altri gatti che bramano di prenderne il controllo. Il giovane e sempliciotto Sian decide quindi di entrare a far parte del gruppo, di proteggere il palazzo a cui è legato e di guadagnarsi la propria libertà.

Commento

Gatti antropomorfi che combattono tra loro?
Quando sfogliai il primo volume di questa serie e ne lessi il riassunto, ormai più di dieci anni fa, questa premessa mi sembrò ottima. Free Collars Kingdom prometteva azione e morbidosità, per cui perchè non provare? Penso che, se mi trovassi un titolo del genere tra le mani ora, probabilmente, lo scarterei in un nanosecondo, ma l’inesperienza e la scarsa fornitura dell’edicola giocarono a mio svantaggio.

Free Collars Kingdom è uno di quei fumetti che vuole dirti seicento cose e poi non riesce a mostrarti correttamente nessuna di queste, finendo per sembrare piuttosto vuoto. Se non fosse per il tema gattoso, probabilmente sarebbe uno di quei titoli che finirebbe nel dimenticatorio in un batter d’occhio.

La trama è molto semplice: il gruppo dei Free Collars, residenti al Nyan-man, combatte contro il gruppo rivale, capeggiato da Siam (nemica a cui avrebbero potuto dare un nome diverso, giusto per non farlo confondere col protagonista Sian). Ci sono alcuni scontri, in cui gli animali combattono a suon di magie e superpoteri e tutto è ambientato nel normale mondo degli uomini, esseri che, a quanto pare, non si rendono minimamente conto di tutto ciò che questi animaletti combinano. Tra l’altro, gli scontri non brillano proprio per fantasia e il più del tempo viene dedicato all’approfondimento di altre tematiche, come la libertà e l’amicizia, e alle vicende personali dei protagonisti.

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E gli uomini vedono solo… dei gatti con i vestiti. ^^’

Detto questo, penserete che almeno i personaggi abbiano un minimo di tridimensionalità. E invece, mi dispiace deludervi, ma non è così: ogni capitolo dedicato ai protagonisti mostra una qualche nuova sfaccettatura del gatto in questione, senza però dar mai l’impressione di approfondire il carattere del soggetto o di scavare veramente nel suo passato. Tutto si limita a affermazioni del tipo “sono stato abbandonato”, “la mia razza ha questa caratteristica particolare”, “mi piace suonare”, etc… Anche il passato e il ruolo dei “nemici” (perdonatemi le virgolette, ma di cattivo questi nemici non hanno nulla) ci viene quasi sempre spiegato a parole dall’avversaria di turno (perchè, si, sono quasi tutti scontri tra gatte… poi capirete perchè), tramite dialoghi troppo diretti e superficiali.

Parlando di dialoghi… devo dire che il manga ha qualche problemino anche da quel punto di vista: il più delle volte i protagonisti parlano all’infinito, le battute non sono sempre ben collegate tra loro e spesso i dialoghi stessi sono inutili, ripetitivi o vuoti, anche quando i personaggi cercano di far trapelare un qualche valore importante.

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<<Mettetevi seduti, da bravi, che vi racconto perchè sono diventata “cattiva”!>>

Le poche volte in cui il manga sembra voler sensibilizzare l’uomo nei confronti del benessere degli animali e dei loro sentimenti, le scene finiscono per perdersi e sembrare, al solito, troppo banali, troppo brevi, o terminano con qualche gag comica/ecchi, smontando quindi il poco di atmosfera creata.

E qui arriviamo al “punto di forza”, il vero fulcro di questo fumetto. In verità, questa storia di randagi dai superpoteri ha, alla base, un argomento importante e plurime volte sottolineato nell’arco delle varie vicende…

l’importanza delle tette!

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Perdonate le immagini esplicite… ma se neanche quelli che hanno rilasciato il fumetto si sono premurati di mettere un avvertimento, presumo che questo tipo di fanservice sia considerato totalmente innocente.

Ebbene sì, Free Collars Kingdom è un continuo susseguirsi di scene ecchi, fan-service smisurato e battutine sulle forme femminili! Il che spiega come mai gran parte dei personaggi messi in campo siano femmine e come mai l’autore sia sbizzarrito così tanto nel creare mille cambi d’abito alle suddette “ragazze”.
Per carità, non voglio puntare il dito contro questo tipo di fanservice, in certi casi può essere anche tollerato o sensato (vedi Kill La Kill), ma in una storia che avrebbe potuto dire tanto e invece si è persa nelle basi, pare veramente che il fulcro di questi 3 volumi siano solo ed esclusivamente le tette.

L’unica nota che, ancora oggi, trovo simpatica è il fatto che, di tanto in tanto, vengono spiegate alcune caratteristiche delle razze trattate.

Per cui, se non si è capito, a malincuore (perchè è stato comunque il mio primo fumetto) vi sconsiglio di dedicarvi a quest’opera… sempre che non siate interessati a delle gatte semi-nude!

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Il fiore del sonno profondo
di Yuana Kazumi

Edizioni Star Comics, 2 volumi (serie completa)

Trama

Yuki è una studentessa con un potere particolare: tramite dei sogni, riesce a prevedere il futuro. Nonostante la dote straordinaria, la ragazza è vista da molti compagni di scuola come una sciagura, perchè tutto ciò che predice si avvera, anche se si tenta in ogni modo di cambiare il futuro.
Yuki però non si rassegna alla sua impotenza e ogni giorno cerca di impedire che degli avvenimenti infausti accadano. Tutto cambia, però, quando la sorella, Yuka, cade in un misterioso sonno profondo. Chi è la bambina che appare nei sogni di Yuki? Come è connessa al sonno di Yuka? Riuscirà la nostra protagonista, con l’aiuto dei nuovi compagni Ryune e Ryunosuke, a salvare la sorella e altri ragazzi dal sonno profondo?

Commenti

Ve lo dico fin da subito: io ho adorato questo fumetto! Probabilmente non sarà perfetto, ma ho adorato i personaggi, i disegni, la storia, i sentimenti, i brividi che mi vengono ogni volta che Yuki cade in trance e si affaccia nel mondo dei sogni.

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I personaggi principali sono principalmente quattro: le sorelle Yuki e Yuka e i due nuovi compagni di scuola di Yuki, Ryune e Ryunosuke, anche loro fratelli. Tutti e quattro i protagonisti sono dotati di poteri particolari, più o meno positivi, che li hanno portati a crescere e a relazionarsi con se stessi e con il mondo in maniera diversa e molto personale. La storia ruota interamente intorno ai loro sentimenti, al loro legame, al peso della diversità e al modo di reagire dei singoli agli avvenimenti che li circondano. I disegni particolari di questa autrice riescono a dar voce alla profondità di ognuno dei ragazzi, così come a dipingere un mondo onirico che, sarò onesta, nonostante la sua semplicità, ogni volta mi colpisce, mi affascina e mi inquieta un po’.

yuki

A volte le tempistiche non sono perfettamente scandite e si passa repentinamente da una scena all’altra, ma ho trovato che questo fattore giochi a favore del fumetto, perchè questo tempo alterato aiuta a creare, come ogni salto verso il mondo dei sogni, un senso di smarrimento nel lettore.

Non sono sicura di essere in grado di descrivere correttamente quello che Il fiore del sonno profondo mi fa sentire, ma è un titolo che parla di paura, di sofferenza, ma anche di tenerezza, di affetto e di legami. Lo consiglio a tutti coloro che amano storie incentrate sull’emotività dei protagonisti e che riescono ad apprezzare un fumetto breve ma con qualcosa di particolare.

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Una delle scene che, ogni volta, mi emoziona di più.

Con queste piccole recensioni spero di essere riuscita a intrattenervi e trasmettervi qualcosa e che questo primo salto nel mio passato mangoso sia stato di vostro gradimento.
Come sempre, se avete letto una delle sopracitate opere, non esitate a farmi sapere cosa ne pensate, anche qualora il vostro parere dovesse essere totalmente discordante dal mio!

A presto,

Iya&Ceres

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3 Risposte a “Iya&Ceres – Le origini – Parte 1: le mini-serie”

  1. Mamma mia.. quel Free collars kingdom….. io lo presi perchè il fumettaro imbroglione da cui andavo prima me lo diede dicendomi che lo avevo prenotato io e che non poteva tenerlo lui solo perchè “io” avevo cambiato idea, ecc.. ecc.. (non per nulla poi, dopo una serie di infimi altri imbrogli, ho cambiato fumetteria). Così mi ritrovai con questo manga che già detestavo senza averlo ancora letto! Ovviamente non mi piacque granchè perchè quel genere di fanservice non erano esattamente il mio genere.. -_-

    Il fiore del sonno profondo.. non so se ce l’ho.. se l’ho letto.. ehm.. di quell’autrice ho amato tantissimo Haru Hana quindi penso di avere anche Il fiore del sonno profondo ma non ne sono certa.. coff! coff! ^^

    1. Eeeh, questi fumettari… È davvero difficile trovarne uno di fiducia! U.U
      Comunque capisco che ti abbia scocciato parecchio, soprattutto data la non proprio eccelsa qualità del prodotto… XD

      Haru Hana l’ ho intravisto cercando informazioni sull’autrice e, dato quanto mi è piaciuto Il fiore del sonno profondo, potrei anche pensare di recuperarlo…
      Se dovesse rispolverare il fiore del sonno profondo, perché magari lo ritrovi tra i tuoi millemila volumi e non ti ricordi come è, fammi sapere che ne pensi! :p

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