Chiacchierata su The Revenant – Redivivo

The Revenant (o Redivivo nella versione nostrana) è un film del 2015, da poco uscito nelle sale italiane, con protagonista Leonardo Di Caprio e dal tono piuttosto drammatico.

The Revenant - locandina

Vorrei parlare di quest’opera in maniera appropriata, ma onestamente ho il timore di spoilerare troppo a chi non l’ha visto e di non poter fornire un’analisi approfondita e ricca per quanti leggeranno questo post in cerca di un valido spunto di riflessione o di confronto. Ciò nonostante… ci sto provando lo stesso, dividendo l’articolo in due parti, una per chi non ha visto il film, con dei punti volti a chiarire il tipo di opera in questione e una, con delle conclusioni complessive, per tentare un confronto con quanti l’abbiano già visto.

Ma iniziamo dal trailer:

Mostratovi questo non ho intenzione, diversamente dal solito, di illustrarvi la trama. La lascio interamente ai vari trailer, che, secondo me, potrebbero trarre in inganno su qualche punto e quindi vi spoilerano meno di quanto rischierei di fare io!

3 cose da sapere prima di vedere The Revenant
[spoiler pressochè nulli]

  • Sangue e tragedia

    A discapito di quanto si possa evincere dal trailer, la storia è ben più tragica e soprattutto ben più violenta di quanto ci si possa aspettare. A dirla in parole povere, il protagonista le prende sempre di santa ragione e non ci vengono risparmiate immagini quasi dolorose per lo spettatore, né ci si può salvare dalla depressione per l’incommensurabile sfortuna che questo pover’uomo si porta dietro… Insomma: se avete un animo particolarmente sensibile forse dovreste pensarci un attimo prima di dedicarvi a quest’opera.

  • Lentezza

    Una delle cause principali per cui quest’opera è stata presa di mira e accusata di essere noiosa è appunto la sua lentezza, soprattutto messa in relazione con la non trascurabile durata del film: ben 156 minuti. E non posso che dare torto a quanti l’hanno considerata una storia molto lenta, dato che di fatto è così: ci sono lunghi momenti di silenzio, parti molto prolungate in cui la storia viene lasciata alle immagini e di certo il racconto non viene riassunto, ma si cerca di rendere al massimo l’esperienza del protagonista. Una lentezza a mio parere motivata, non di quelle create solo per cercare di dare spessore a una storia che invece non ne ha, ma se siete persone che poco tollerano scelte di questo tipo, sicuramente vi sconsiglio di andare al cinema, perché potreste finire per farvi semplicemente un sonnellino (ebbene si, conosco persone che affermano di essersi addormentate già dopo i primi 15 minuti!).

  • Bellissimi panorami

    A fare da cornice (ma in un certo senso quasi da co-protagonista, data, appunto, la quantità di tempo lasciata alle immagini) ritroviamo la bellissima ambientazione dell’opera, costituita da fiumi, cascate e soprattutto immensi boschi innevati. Se potete sopportare i punti soprastanti, di certo non rimarrete delusi dalle bellissime immagini che vi verranno proposte.

paesaggio
Cosa volete dire a una ambientazione di questo genere?!?

Conclusioni e considerazione
[per chi ha già visto il film o per chi non teme qualche spoiler]

Devo dire che sono rimasta piuttosto soddisfatta dalla visione di questo film, più di quanto in effetti mi aspettassi. I pareri delle persone che lo avevano visto prima di me, infatti, avevano fortemente smorzato le mie aspettative, lasciandomi con il fievole barlume di speranza che il film valesse almeno la spesa del biglietto. E invece devo dire che, nonostante la sopracitata lentezza, la storia mi ha appassionata e mi ha coinvolta, tanto da non rendermi quasi conto del passare del tempo.

La trama è semplice ma di sicuro sensata e in grado di reggere per tutti i 156 minuti e le motivazioni e le disavventure del protagonista, Huge Glass, non possono che portarci a tifare per lui.

Alcune delle scene sono gestite in maniera spettacolare e in particolar modo devo dire che mi hanno colpito quelle d’azione: se i momenti riflessivi e di ripresa del protagonista sono gestiti con sequenze lente, inquadrature a distanza, che lasciano spazio all’ambiente o si focalizzano sui piccoli gesti di Glass, le scene d’azione sono frenetiche e gestite in continuo, spaziando da destra a sinistra e mostrandoci le reazioni dei diversi personaggi. La scena iniziale dello scontro con gli indiani non da tregua allo spettatore, che segue vittorie e sconfitte, tutte incatenate tra loro, dei personaggi che passano davanti alla videocamera, e la scena dello scontro finale è quasi snervante, tanto è fitta la serie di botta e risposta che si susseguono. Sicuramente in grado di far stare lo spettatore con il fiato sospeso!

paesaggio 2

Per quanto riguarda la verosimiglianza della storia, se posso dire la mia… nonostante il protagonista non sia infallibile e onnipotente, ho trovato che la sua resistenza fisica sia stata eccessivamente esasperata. Per dirla in parole povere: ok che sopravvive alle più disparate ferite perché lo hanno ricucito, si riprende in pochissimo tempo per una forza di volontà non indifferente e si faccia addirittura esplodere una parte del corpo per creare cicatrizzazione (poco verosimile, ma ci ho provato in ogni modo a passarci sopra), ma nella scena in cui cade dal burrone, schiantandosi contro l’albero, quel benedettissimo uomo avrebbe dovuto smontarsi (date le sue condizioni in quel momento) come se fosse fatto di tanti pezzi dei lego!
In una scena simile di The Grey (film del 2011 con Liam Neeson) uno dei personaggi muore in malo modo per la stessa causa e non stava così tanto male; vedere, invece, Glass sopravvivere nonostante fosse più uno zombie che un essere umano mi ha fatto di certo sorridere!
Ma in fondo, già il titolo “Redivivo” fa quasi pensare a una resurrezione del protagonista che, evidentemente, nonostante la lenta ripresa, è tornato più forte e più incavolato che mai!
Spettacolare e da sottolineare anche il fatto che abbia aperto il cavallo e ci abbia dormito dentro… mossa forse giustificata dal freddo, ma, davvero, dopo questa credo di averle viste tutte!

The Revenant, lui può
Si avvale di un bastone per camminare, ma vi posso garantire che sta benone! Un fiorellino appena sbocciato!

Volendo concludere parlando della recitazione, devo dire che tutti gli attori hanno svolto un buonissimo lavoro e Di Caprio (che, per altro, si è/è stato trascinato per metà film!) si è mostrato di sicuro all’altezza della parte: il film ruota intorno a lui e riesce a tenere l’obiettivo su di sé e a far funzionare la storia. Sarà la volta buona che vincerà l’Oscar? Non lo so, non me ne intendo a questi livelli e di sicuro non credo che un attore si possa ritenere valido in base a quanti premi abbia vinto. Certo… arrivati a questo punto, forse per lui sarebbe una bella soddisfazione (soprattutto dopo la miriade di immagini e di meme che hanno scherzato su questo argomento negli ultimi mesi!). Staremo a vedere.

Oscar orso
Scusate, ma questa mi ha fatto morire dal ridere!

Intanto, se avete visto quest’opera, fatemi sapere cosa ne pensate, cosa vi ha fatto provare, se vi è piaciuto o se vi ha fatto annoiare!

A presto,

Iya&Ceres

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