San Marino Comics: Cronache (prolisse) di un concerto

Il week-end scorso si svolgeva il San Marino Comics, festival del fumetto, della musica, del cosplay e dello steampunk. Fino a un mese fa non sapevo neanche dell’esistenza di questo festival e… se ho partecipato (nonostante lo stesso fine settimana ci fossero altri due festival del fumetto ben più vicini a me) il motivo è solo uno: il gruppo di cover dei cartoni formato da alcuni miei amici è stato chiamato ad esibirsi per gareggiare con altre band dello stesso tipo, provenienti da un po’ tutta Italia.
Ebbene: queste sono le cronache di una fan-girl e sostenitrice di quel gruppo!

La giornata è iniziata alle 7:00, quando la sveglia ci ha ricordato che era arrivato il gran giorno. In sella ai nostri prodi destrieri (a 4 ruote) ci siamo diretti alla sala prove del gruppo, dove abbiamo caricato tutta l’attrezzatura nelle macchine. Dopo aver filosofizzato su quante vetture dovessimo prendere, quali e perchè e dopo aver giocato a tetris con amplificatori, chitarre, bassi e chi più ne ha più ne metta, abbiamo fatto una bella colazione per caricarci e siamo partiti per San Marino.

Fin qui, tutto regolare.

Arrivati a San Marino, dopo essere saliti fino al parcheggio 5 (indicatoci da uno degli organizzatori) abbiamo aspettato per capire esattamente come avrebbero fatto i componenti del gruppo a raggiungere il palco con l’attrezzatura. Abbiamo scoperto a breve che le macchine potevano entrare una per volta, con un permesso, per scaricare giusto l’attrezzatura, e poi dovevamo arrivare a parcheggiare non si sa dove.

Lasciata suddetta attrezzatura, le magiche vetture sono andate alla ricerca di un parcheggio a diversi metri (o km) dal palco e dopo aver pagato diversi euri per evitare multe di ogni genere, tutto il gruppo si è incamminato verso il palco per prepararsi a suonare.
Dopo una bella camminata, raggiungo, assieme a due componenti del gruppo, la piccola piazzetta Garibaldi, in cui doveva svolgersi il concerto. La prima cosa che constatiamo è che non c’è traccia d’ombra e quindi i miei amici dovranno suonare, dalle 11:30 a 12:30, sotto un sole molto prepotente. Segue la scoperta che qualche pezzo dell’attrezzatura è stato dimenticato in macchina… e che, negli spostamenti vari, si è perso non poco tempo e non si sa se si riuscirà a iniziare per l’orario prestabilito. Bene!

Mentre preghiamo affinchè uno dei musicisti ritrovi i pezzi mancanti nelle vetture parcheggiate in un qualche remoto angolo sammarinese, faccio l’unica cosa che una fan  e sostenitrice del gruppo può (e nel mio caso, sà) fare: attacco all’asta della cantante il mio cartellone di incitamento e riscrivo le scalette per l’esibizione (dato che al solito mi sono premurata di portare carta, scotch e l’astuccio per ogni evenienza). Dopo di chè non ci resta che attendere, sperando che i nostri eroi riescano ad iniziare in tempo…

Go Crostini
Il cartellone d’incitamento… magari non è il massimo, ma almeno ci ho provato!

Purtroppo non è così, e senza neanche essere riusciti a fare il sound-check, i Crostini d’Avena, che sono riusciti almeno ad indossare i loro pesanti costumi, si sono avventurati nella loro prima esibizione a questo comics. E’ stato così che un Lupin, un Naruto, una Stella della Senna (da Il Tulipano Nero), un Pegasus e un Butt-head (di Beavis and Butt-head) si sono conquistati la poca folla presente (ma anche i numerosi passanti!) sulle note di alcune delle più belle sigle dei cartoni animati, dagli anni ’70 ai ’90… letteralmente con il sudore della fronte! Infatti i poveri ragazzi, con i loro pesanti travestimenti, hanno lottato con tutte le loro forze, rischiando a momenti anche lo svenimento (la mia amica cantante, dopo un acuto in Alvin Superstar, è praticamente sbiancata e ha fatto una facciaccia, mentre il chitarrista e cantante era talmente paonazzo che l’arancione della divisa di Naruto sembrava sbiadito in confronto), ma alla fine sono riusciti a fare un’ottima figura e a guadagnarsi un po’ di meritato riposo.

Laterale
I nostri eroi all’opera!

Dopo aver recuperato acqua fresca e birra per gli assetati (e ormai disidratati) membri del gruppo, faccio il poco che posso per aiutare a smontare (praticamente ho tolto il cartellone che avevo appeso in precedenza, pensate quanto sono utile!) e poi mi metto a collassare con gli altri all’ombra, mentre la band che gareggiava con il “nostro” gruppo si posizionava sul palco e faceva il sound-check (perchè, per fortuna, loro sono riusciti a farlo).

Attendiamo… non so neanche bene cosa… forse che si smaltisca l’affaticamento e l’adrenalina per poi pensare a cuor leggero al pranzo. Dato che nessuno sembra volersi muovere, mi avventuro per qualche ripida salita, ma non trovando bancarelle di alcun tipo e dato che la fame e il caldo iniziano a farsi sentire, torno al nostro “accampamento” momentaneo e decido con gli altri il da farsi per la pappa.

Alcuni membri vanno al ristorante, mentre io, la mia amica cantante, il chitarrista-tastierista (ovvero il mio ragazzo) e il batterista optiamo per un più semplice panino e rimaniamo di fianco al palco improvvisato, sotto un porticato, all’ombra, a tener d’occhio l’attrezzatura. Ci diamo intanto alla socializzazione con alcuni membri del gruppo avversario, anche loro fermi in quel punto per i nostri stessi motivi. Ad un certo punto, scherzando, viene fuori un’idea stramba ma decisamente interessante: “facciamo che, chiunque vinca, alla fine si sale sul palco insieme per l’altro concerto?“.

A breve tornano anche i ragazzi dispersi per il pranzo e gli avversari, i Fantabuggy, si preparano per la loro esibizione. Al contrario degli altri membri del mio gruppo, mi alzo per poterli vedere meglio e ci godiamo questo nuovo concerto, che inizia alle 15:15, in un caldo ancor più sconvolgente del precedente. Nonostante le situazioni climatiche, il gruppo riesce a coinvolgerci e a farci ridere, rivisitando alcune sigle in maniera particolare e simpatica (Mila e Kenshiro mi ha fatto morire!) e dando ai pezzi una base un po’ rock.

Finita anche questa esibizione, la giuria si allontana qualche istante per votare il gruppo vincitore. Mentre anche il secondo gruppo si dedica alla rimozione dell’attrezzatura dal palco, uno dei giudici viene a comunicarci che la vittoria è dei Crostini… che tuttavia non sanno se gioire o meno di questa novità. Come avrete intuito, il premio per il gruppo vincitore era una seconda esibizione, questa volta sul palco maggiore. Il che comportava spostare nuovamente tutta l’attrezzatura, senza per altro poter ricorrere a macchine o camioncini, per due “livelli” sammarinesi. Per fortuna l’organizzazione riesce a procurare ai ragazzi almeno un carrellino su cui caricare i pezzi più pesanti, per cui, mentre tre di loro cercano di spostare i “pezzi grossi” per le due grandi discese di dislivello tra i due palchi, io e l’altra ragazza, assieme ai due membri restanti del gruppo, ci carichiamo i pezzi mancanti e tagliamo per un’infinita serie di scalette.

Portato tutto al palco principale, mentre i Crostini sistemano nuovamente la strumentazione, io parto alla ricerca di una pila per il chitarrista… e quindi mi rifaccio le scale e mi scontro con qualche commessa inacidita, fino a trovare l’oggetto magico in questione (e una bottiglietta di thè freddo, indispensabile per recuperare liquidi e zuccheri e evitarmi lo svenimento). Recapitata la merce, segue un ulteriore preparazione e faccio nuovamente ciò che solo una Crostiner molto organizzata può fare: ricopio le nuove scalette per tutti i componenti del gruppo!
Si, sono discretamente inutile, lo so!

Poi, mentre i ragazzi finiscono di sistemare, mi godo il primo vero momento vuoto della giornata… ma dato che rischio veramente di collassare e di non rialzarmi mai più dal marciapiede su cui mi sono accasciata, decido che c’è solo una cosa rimasta da fare: dare un’occhiata alle bancarelle! Così mi dirigo verso l’ennesima salita, un po’ barcollante, sperando di trovare qualcosa di carino da comprare.

Le bancarelle erano davvero poche, ma sono riuscita a trovare qualcosina di interessante: una maglietta azzurra di Pusheen per una mia amica che ha da poco finito gli anni e, udite udite, una collanina di Nana, per la precisione quella con la chiave dell’appartamento 707!

pusheen
La maglietta di Pusheen per la mia amica…

Devo dire che sono rimasta piuttosto stupita di trovare un pezzo così carino di Nana, in primis perchè non è più molto di moda (e come si sa, ultimamente le bancarelle, ai comics, puntano solo su anime e manga che più vanno al momento), poi perchè, tra tanti altri oggetti di qualità non proprio eccelsa, questa non era male e non mi è capitato spesso di trovarne simili in giro (si trova molto più frequentemente il lucchetto di Ren con la chiave di Nana Osaki o l’anello di Vivienne Westwood).

Nana collanina
… e la collanina di Nana, come quella che mi sono comprata! ♡

Insomma, sono stata super felice del mio personale acquisto, e dopo aver ritrovato un po’ di gioia di vivere, sono tornata dal gruppo, che aveva appena iniziato il sound-check (ebbene si, sta volta sono riusciti a farlo!) sulle note di Forza Sugar!

Finalmente anche il concerto sul palco principale ha inizio e i Crostini, sempre più vicini all’esaurimento, spingono al massimo per rendere al meglio anche in questa occasione, accompagnati in due pezzi, come proposto inizialmente, dai simpatici Fantabuggy. E tutto fila liscio come l’olio, con noi fan che cerchiamo ancora di saltellare e tenere il loro ritmo.

fusione
“FU……SIO…..NEEEEEE!!!!!” Cit.

Sono le 18:30 circa quando il gruppo scende dal palco e dopo una lunga intervista per AnimeClick, si pone nuovamente il dilemma attrezzatura: come si fa a caricare tutto nelle macchine?
L’organizzazione ci comunica che, dato che il palco è ora occupato da una nuova esibizione, è impossibile far avvicinare le vetture, per cui c’è solo una scelta: rifarsi i chilometri a piedi fino alle macchine, portarle il più vicino possibile e caricare pezzo per pezzo, trasportandolo per 200 metri di peso (o, nella migliore delle ipotesi, trascinandolo). Così, dopo circa 30 minuti e l’ennesima partita a tetris, non so bene come, siamo riusciti a far rientrare tutto (noi compresi) nelle macchine e a ripartire per rientrare a casa.

Alle 22 eravamo di nuovo in sala prove a lasciare il tutto, recupere le altre macchine e, infine, ci siamo potuti concedere una bella cena, anche se eravamo piuttosto provati per la lunga giornata.

Facendo due conti, a fine giornata, posso dire che quest’esperienza ha avuto pro e contro: sicuramente è stata una faticaccia stare dietro ai ritmi del gruppo e cercare di aiutare il più possibile  e non si può dire che l’organizzazione del comics fosse delle miglioriMA in fondo il San Marino comics è solo alle primissime edizioni e deve ancora crescere e prendere forma. Spero che si riesca ad aggiustare il tiro e rendere il tutto più vivibile, anche perchè la location è molto bella (anche se non in piano…) e sicuramente meriterebbe di essere visitata.

I cosplayer non erano moltissimi, ma erano per lo più curati e dettagliati, soprattutto quelli in stile steampunk (che avevano degli eventi dedicati nell’arco delle due giornate) e quelli di ritorno al futuro.

Nonostante il gruppo abbia gareggiato prevalentemente per la gloria, è riuscito a farsi notare e speriamo che, tra interviste e contatti scambiati, la band possa acquisire maggiore visibilità e tornare a esibirsi presto, magari per qualche altro festival o comics.

Vittory
VITTORIA!

Quest’occasione ci ha anche fatto conoscere un altro gruppo interessante che si occupa sempre di sigle di cartoni, i Fantabuggy, e a forza di girare per eventi e fiere chissà che non ci sia modo di incontrarli di nuovo… io spero di si! Anche perchè mi devono ancora la sigla di Kurochan!

Detto questo, dopo aver sproloquiato veramente tanto (troppo) su questo argomento, che in fondo potrebbe non interessare a nessuno, vi lascio tornare alle vostre vite!

Fatemi sapere se vi è capitato di visitare questa fiera o se ne avete viste altre in questo periodo!

A presto,

Iya&Ceres

Spread the love

2 Risposte a “San Marino Comics: Cronache (prolisse) di un concerto”

  1. Che avventura tragicomica!!! Almeno alla fine siete sopravvissuti tutti.. xD
    Resterà una avventura assurda ed emozionante da raccontare ai posteri.. fa curriculum.. ahhaha!

    1. Infatti! I Crostini possono scrivere nel curriculum di aver conquistato San Marino in condizioni estreme. E io di essere una grande fan! 😛
      Che poi ho raccontato tutto, per filo e per segno, per cercare di descrivere al meglio quanto faticoso è stato, ma non credo di esserci riuscita… se non l’hai vissuta con quel caldo non puoi sapere! XD

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Please, don`t copy text!