Cose che non ti aspetti

In questi giorni ho scoperto un paio di cosine interessanti che non mi aspettavo di trovare.
La prima è una canzone che le radio mandano plurime volte al giorno ma che mi era sfuggita alla grande; l’altra è una web-serie di qualche anno fa che ho scoperto in ritardo, ma che ho apprezzato lo stesso, e quindi ve ne voglio parlare.

♪ Musica ♪

Voglio fare una premessa: solitamente non amo canzoni e autori italiani, soprattutto quelli recenti e la marea di facce che viene rilasciata dai vari straseguiti programmi televisivi, ma questa canzone mi ha davvero incantata.
Perchè?
Perchè esce dagli schemi del classico pezzo italiano, ha un ritmo coinvolgente, il video è curato e particolare e la voce di Arisa spezza perfettamente la parte rappata dei Club Dogo (chi l’avrebbe mai pensato che avrei parlato dei Club Dogo?!).
E il testo?
Beh, a me piace anche quello. Magari non è tutto poesia pura, ma ci sono diverse frasi che ascoltandole mi è venuto da pensare “cavolo, si!” (come una scema, si…).

Per chi ancora non la conoscese, ecco a voi Fragili dei Club Dogo ft. Arisa:

Siamo fragili se tutti ci toccano
siamo fatti di sogni che non ci fanno dormire.

Io non dormo quando ti penso
io non dormo basta e compenso
io lo so che siamo uniti se a capirsi basta il silenzio
senza te sarei nel vuoto mentre insieme siamo immortali
baby accelero la moto, chiudi gli occhi e spegni i fanali
vedi noi siamo la luce insieme
il male che produce il bene
la notte abbassa lo sguardo che guardarci non gli conviene
noi fumiamo questa vita, una paglia dopo l’orgasmo
stanno tutti quanti a riva, facciamo l’amore al largo
siamo il bianco siamo il nero, siamo Dio che appare davvero
siamo piccoli e perfetti come il mondo visto dal cielo.

Siamo fragili se tutti ci toccano
siamo fatti di sogni che non ci fanno dormire
cose che non si possono dire
insieme siamo l’inizio e la fine..
e la fine.

Per te cammino sulle mine
per te passo questo confine
portando nel bagagliaio cose che non ti posso dire
la mia vita è un film come al cine
io e te poli opposti: alcaline
solo tu mi rilassi alla fine
solo tu mi rilasci endorfine
non mi fido delle altre bambine
siamo unici: tigri alpine
sotto il sole di mezzanotte io ti scriverò le mie rime
e la nostra vita è musica quindi rappo sopra il tuo battito
e quanta gente ci giudica, nessuno coglie quest’attimo
sognavo che ero innocente ma poi mi sono svegliato
e tu non c’eri per niente e restavo il tipo sbagliato.

Siamo fragili se tutti ci toccano
siamo fatti di sogni che non ci fanno dormire
cose che non si possono dire
insieme siamo l’inizio e la fine..
e la fine.

Ci cerchiamo come animali
a piedi nudi come i gitani
contro il mondo con le mani
come se non ci fosse un domani
ora siamo pronti a tutto, a cose che non possiamo dire
a sogni che non fanno dormire, noi siamo l’inizio e la fine

Non devo guardare il cielo per capire da dove piove
se mi cerchi sono già altrove: indirizzo nuvola 9
io che ti ho coperta d’oro, dei nostri giorni preziosi
ed ora piango sangue e di te son tutti invidiosi.

Siamo fragili se tutti ci toccano
siamo fatti di sogni che non ci fanno dormire
cose che non si possono dire
insieme siamo l’inizio e la fine..
e la fine.

▶ YouTube

Giracchiando su YouTube, un po’ random un po’ no come al solito, mi imbatto in un canale a me già noto: quello dei The Jackal. Ma oltre alle solite scenette simpatiche, sta volta mi è caduto l’occhio su un titolo di cui avevo già sentito parlare in passato ma che non avevo ancora avuto modo di vedere. Per cui mi sono presa un paio di ore per “perdermi in Google“!

Lost in Google è una simpatica web-serie che ha come particolarità quella di essere creata seguendo i commenti dei fan. Dopo un episodio pilota di poco più di 3 minuti, la storia ha iniziato a prendere la piega dettata da chi seguiva le avventure del protagonista, Ruzzo Simone, e dei suoi amici Ciro e Proxy. Questo fa si che la serie sia impregnata di cose no-sense e scene al limite dell’assurdo, con qualche tocco nerd qua e là. Magari non sarà la storia del secolo, ma è un modo divertente per staccare il cervello per un po’.

Vi posto quindi la prima puntata, poi sta a voi scegliere se proseguire.

E non sarei io se non mi lasciassi trasportare dalla colonna sonora, per cui, a tradimento, vi posto anche le due canzoni (che mi sono piaciute) degli Electrophelia che sono state utilizzate come sigla e come soundtrack durante tutta la serie. Hanno un testo semplice e piuttosto ripetitivo e dei suoni decisamente elettronici (scommetto che dal nome del gruppo non l’avreste mai detto) ma adempiono adeguatamente al loro ruolo.

Sigla – Lost In Google

Soundtrack – Don’t Wake Up

E anche questa volta vi ho parlato di cose strane, random e che magari non vi interessano. Ad ogni modo, se vi va di farmi sapere cose pensate di Fragili e Lost In Google mi fa molto piacere.

A presto,

Iya&Ceres

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