Ultimi Raggi di Luna – Last Quarter

Sono qui oggi, finalmente, per parlarvi di un’opera che ho a lungo cercato e che ho recentemente finito di leggere: Ultimi Raggi di Luna di Ai Yazawa (nota autrice del ben più conosciuto Nana).

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Copertina abbastanza caotica della prima versione italiana del manga.

Ultimi Raggi di Luna, anche noto con il nome di Last Quarter, è un’opera iniziata nel 1998 da Ai Yazawa e conta inizialmente 3 volumi, anche se in Italia la prima stampa li vede divisi in 6 volumetti e solo con la prima ristampa li avremo nel numero originale di, appunto, 3 volumi (con l’aggiunta della dicitura “Collection“). Più di recente è uscita anche una ristampa “Deluxe” in due soli volumi, con copertina rigida e sovracopertina riflettente e illustrazioni particolari (inutile dirvi che io ho quest’ultima versione dell’opera e posso garantirvi che questi due piccoli libri con la loro copertina meravigliosa fanno la loro figura!)

La fantastica versione Deluxe. Sono veramente innamorata di questa sovracopertina!

Quello che vorrei fare, in primis, con questa recensione è darvi un’idea della trama di questo manga, sperando di essere il più chiara possibile senza spoilerarvi niente.

La storia si apre con la vicenda di Mizuki, ragazza di 17 anni, che dopo il tradimento del suo fidanzato incontra Adam e se ne innamora perdutamente. Va a vivere con questo ragazzo misterioso in una villa, ma Adam deve partire per tornare all’estero e Mizuki, nel tentativo di andare con lui, rimane coinvolta in un incidente stradale.
La sua storia andrà imprevedibilmente ad intrecciarsi con quella di Hotaru, una bambina delle elementari, anche lei vittima di un incidente. Quando esce dal coma, Hotaru riprende la sua vita normale e un giorno, per seguire un gatto simile alla sua Lulù, si addentrerà in una villa disabitata, in cui stringerà amicizia con un fantasma senza nome e senza ricordi. Dopo diverse ricerche e con l’aiuto dei suoi amici, Hotaru scoprirà che quella presenza è in realtà Mizuki e riuscirà a ridarle la memoria e un futuro.

Più di questo purtroppo non posso dire, perchè andrei davvero a svelarvi sfaccettature della trama che costituiscono la struttura portante di quest’opera. Tutta la storia ruota intorno al concetto di vita dopo la morte, ma nonostante qualche evidente connotazione paranormale, alla base della vicenda ci sono soprattutto i legami umani, e quindi l’amore (come quello di Mizuki per Adam o di Hotaru per la sua Lulù) e l’amicizia (tra Mizuki e Hotaru, tre Hotaru e il suo gruppo di amici) oltre che l’insieme di relazioni che si istaurano tra i diversi personaggi messi in campo nella narrazione.

Ho trovato quest’opera molto interessante, particolare e coinvolgente. Fin da subito si capisce che c’è qualcosa che non va nella storia di Mizuki e mano a mano che Hotaru e i suoi amici procedono con le ricerche, pur essendo sempre un passo avanti a loro, si fa luce su diversi avvenimenti della storia fino ad arrivare ad un chiaro quadro dell’accaduto.
Mi è piaciuto molto che la Yazawa abbia usato un’ambientazione tetra e paranormale per mettere a nudo tutte le emozioni e la natura dei diversi personaggi, contribuendo a dare lo spessore necessario ad alcuni di loro e a coinvolgere emotivamente il lettore. Mizuki, una ragazza che soffre per la perdita del suo amore, Adam, e che vorrebbe solo potersi ricongiungere a lui; Hotaru, una ragazza semplice ma dai sentimenti e dalle intenzioni pure, che cerca in ogni modo di aiutare Mizuki, finendo per legarsi a lei tanto da soffrire per la sua condizione; Kayama, Miura e Sugisaki, gli amici di Hotaru, che inizialmente increduli su quanto stava accadento, una volta capita la realtà si impegnano per aiutare la ragazzina e dare nuova speranza a Mizuki, finendo per buttarsi a terra ogni volta che commettono un errore. Tutti soggetti semplici ma con emozioni forti che finiscono per legarsi indissolubilmente per via di una situazione surreale e complessa che li accomuna.

L’unica piccola pecca a livello narrativo è che ogni tanto i personaggi sembrano ripetersi, appiattendo un po’ la loro personalità. In particolare, questo problema si potrebbe riscontrare con Mizuki, che per tutta la storia si limita quasi e solo a dire “voglio vedere Adam”, “dov’è Adam”, “non voglio che Adam si senta solo” e cose di questo tipo, ma se mettiamo in conto che è un fantasma che ha perso la memoria e non sa neanche quale sia il suo vero nome, tutto sommato si può sorvolare su questo piccolo deficit.

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Non ho ancora ben capito se il monologo finale di Adam aggiunge qualcosa alla storia o sono solo parole messe lì per dare un punto alla vicenda, tentando di enfatizzare un concetto che già dovrebbe essere passato nelle precedenti pagine. Non so se mi piace o non mi piace, ma complessivamente non credo che danneggi l’opera, quindi penso di poter dire che è un problema di dubbia utilità (o di palese inutilità?)!

20140420_143709I disegni in Last Quarter rispecchiano molto lo stile di Ai Yazawa, per cui ritroviamo personaggi esili, con corpi allungati e testa e piedi grandi. Assomigliano molto ai personaggi di Nana, mentre, per fortuna, non sono sempre esagerati ed enfatizzati nei tratti del viso come quelli del manga noto in Italia come Cortili del Cuore!
A mio parere la Yazawa ha principalmente un grande difetto (a parte, ovviamente, il fatto che non si sa se continuerà mai il manga di Nana, ma stendiamo un velo su questo triste argomento), ovvero alterna scene spettacolari, prevalentemente disegnate e incentrate sulla reazione emotiva dei personaggi o volte a rafforzarne un sentimento, con pagine di fumetto piene e strapiene di balloon e scritte, che rallentano molto la lettura e tendono a stancare maggiormente il lettore.

A parte questo, a me lo stile di questa autrice non dispiace affatto e mi sento di consigliarvi quest’opera, che se non altro differisce per trama sia dagli altri manga della Yazawa sia dal classico shojo e riesce, a mio parere, a coinvolgere il lettore mettendolo a contatto con un tema difficile come quello della morte, che viene però solo sfiorato per lasciare spazio ai sentimenti e alle emozioni di personaggi vivi.

Qualcuno di voi l’ha letto? Conoscete già Ai Yazawa? Che pensate delle sue opere?

A presto

– Iya&Ceres –

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4 Risposte a “Ultimi Raggi di Luna – Last Quarter”

  1. anche io ho le sottilette, ed è il mio manga preferito della Yazawa. Poetico e fine, molto diverso da Cortili e soprattutto da quella baracconata di Parakiss. ,A presto!

    1. E’ un manga molto particolare e interessante, mi è piaciuto molto.
      Non ho mai letto nè I cortili del cuore nè Paradise Kiss, ma non sei la prima che sento che non li ha apprezzati.
      Io, invece, aspetto ancora invano un finale per Nana, che adoro!

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