Rieccoci qua

Rieccomi qua! Ho passato un periodaccio in cui ho alternato studio folle a pause ricolme di anime giapponesi e infine sono tornata. Non  ho concluso niente, ma come promesso aggiorno questo blog fantasma, perso tra le tante onde del web.

Mi sono segregata in casa, tra queste quattro mura, nel famoso periodo della neve e quindi non ho potuto goderne. In compenso, come ho già detto, mi sono fatta una bella scorpacciata di anime, per la precisione ho visto Kamisama No Memo-chou, Un-go, Blood-C (che mi ha sconvolta totalmente) e Dantalian No Shoka, sto guardando Gosick e in più seguo (di pari passo con l’uscita dei fansub) Another e Natsume Yuujinchou Shi!

Ma quest’oggi non voglio parlare di nessuno di quelli elencati, bensì di Toradora!, anime shojo che è arrivato anche nel nostro paese (ma forse sarebbe risultato migliore in lingua madre con i sottotitoli XD) e che ho visto su consiglio di un’amica.

Toradora! è apparentemente uno shojo come tanti altri… o meglio, proprio come tutti gli altri: i due protagonisti si conoscono, comincia una grande amicizia, a lui piace l’amica di lei, a lei l’amico di lui e poi, solo alla fine, si trovano (dite che questo conta come spoiler???…. vabè…). Parecchio banale, penserete. E anche io all’inizio ero un po’ di quest’idea. Però, di tanto in tanto, ci sono state cose che mi hanno fatto riflettere (sarà l’unica e me le sarò andata a cercare?!?!?) e mi sono detta che volevo poter condividere queste domande.

L’anime si apre così:

“Esiste in questo mondo qualcosa che nessuno ha mai visto…

… si tratta di qualcosa di gentile e di estremamente dolce e presumo che se fosse possibile vederlo tutti finirebbero per desiderarlo.

Ed è per tale motivo che il mondo l’ha nascosto, per assicurarsi che non potesse essere ottenuto con facilità.

Ma prima o poi qualcuno lo troverà. L’unica persona destinata ad ottenere quel qualcosa lo otterrà senza meno.

E’ così che ha stabilito il destino.”

Ok, sicuramente sarà fin troppo dolce e poetico per qualcuno, ma mi è piaciuto. Sarò involontariamente rientrata nella fase “disperata ricerca dell’anima gemella”?!? Comunque, vista l’introduzione, ho cominciato a seguire l’anime con moderato interesse e ho finito per rispecchiarmi in parecchie situazioni.

Vorrei sapere quanti di voi si sono sentiti, almeno una volta, così:

“Sai dirmi perchè nessuno riesce a comprenderci? Sebbene ci sentiamo scoraggiati, afflitti, perchè nessuno riesce a capirci? Per quale ragione non ce n’è uno, nemmeno uno?! (…) Perchè non state a sentire quello che ho da dirvi?”

oppure così:

“La mia felicità io la otterrò con le mie mani, con queste mie mani e nient’altro. Non permetterò a nessuno all’infuori di me di stabilire ciò che mi rende felice.”

o così:

“Sai, non avrei mai creduto che un giorno qualcuno si sarebbe potuto innamorare di me.Ma forse quella era solo una scusa per scappare via da tutto il resto. Ho incolpato i miei genitori e le persone che mi erano accanto per la mia mancanza di autostima, tuttavia tu continui ad amarmi per come sono. Questa è la ragione per cui non fuggirò più. Io cambierò e accetterò tutto, sarò fiera di me, perchè desidero amarti.”

o anche:

“Nella vostra vita tutti voi vi troverete di fronte ad innumerevoli bivi, magari vorreste restare fermi o tornare indietro ma sta di fatto che, nolenti o dolenti, sarete costretti tutti a scegliere una direzione.”

Non so se a voi è mai successo. A me capita di credere che con il tempo non ci si facciano più di queste domande, che diventando adulti non ci siano più certi problemi, che si sappia chi siamo, cosa desideriamo e chi abbiamo e vogliamo vicino. Invece il tempo passa e, anche se cresco, certi quesiti restano. Innumerevoli quesiti. Si cresce, si cambia e non sempre è detto che si migliori. Ogni giorno siamo messi davanti a scelte, sempre più consapevoli dei nostri limiti, e non sempre siamo certi che chi ci sta attorno possa vedere o capire quello che proviamo. Si vorrebbe qualcuno di speciale vicino, ma non si avvicinano persone nuove per paura di rimanere feriti o, soprattutto, delusi. Io lo definisco “essere persi tra la folla“. E devo ammettere che, anche se solitamente cerco di non pensarci, di farmi forza e di vedere il bello di ciò che ho, qualche volta mi capita di sentirmi ancora così.

E voi che mi dite? C’è anche qualcuno di voi disperso nella folla?

Iya&Ceres

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